tradimenti
Come ho sedotto il mio vicino di casa

01.08.2023 |
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"Raggiungere l’orgasmo con la lingua è indescrivibile, mi procura spasimi di piacere che attraversano tutto il mio corpo..."
Un saluto ai lettori di Annunci69. Mi chiamo Sara e sono la “lei” di coppia ed ho voglia di raccontarvi quanto successo realmente con il mio vicino di casa. Lui è un panettiere aitante con un bel cazzo tutto da scopare. Io e mio marito ci conosciamo da oltre trent’anni pur non raggiungendo i cinquanta di età, non eravamo ancora maggiorenni quando abbiamo fatto l’amore per la prima volta e a tutti gli effetti ci consideriamo una coppia inseparabile. Una ventina di anni quando giocando in maniera soft con un’altra coppia abbiamo scoperto il mondo della trasgressione, da quel momento in poi è stato un crescendo di nuove esperienze, non a caso abbiamo optato per la scelta del nostro nickname la frase “esperienzanuova”. Questo perché siamo continuamente alla ricerca di situazioni nuove che ci facciano vivere emozioni forti e altamente erotiche.
Nell'avventura che sto per raccontarvi ci siamo spinti un po' oltre la nostra fantasia.
Vi racconto nei minimi dettagli quello che è stato il nostro piacere di coppia e, di colui che inconsapevolmente è stato il nostro complice.
Abitiamo in un piccolo paese della provincia barese ed i nostri compaesani hanno una mentalità retrograde per cui appartenere al mondo dello scambismo è una discriminante di non poco conto, tutto questo potrebbe essere pericoloso per noi e per coloro i quali fanno parte della nostra famiglia, soprattutto i nostri figli. Ma a prescindere da tutto questa è un’altra faccenda che non vi riguarda.
Concentriamoci su quello che è stato il nostro divertimento. La storia incomincia durante un freddo venerdì sera di inverno e la voglia di scopare con mio marito era tanta. Come al solito incomincio col preparare qualcosa da bere, che in questo caso ha lo scopo di lanciare un messaggio subliminale per il mio lui: “questa sera sbattimi e riempimi di sborra come solo tu sei fare”. Tra l’altro le nostre serate di sesso sono lunghe e parsimoniose, talvolta fantastichiamo su quale tipo di avventura intraprendere, questo a me piace tanto mi fa sentire vogliosa e bagnata, perciò preparo un cocktail improvvisato che a seconda dei casi riesce bene o meno, anche se non è un dettaglio importante, lo è lo scopo. L’assunzione di alcool mi fa sentire disinibita più del solito, tanto da spingermi ad essere zoccola. Nella vita ho la funzione di educatrice per cui ho il dovere morale di essere una donna composta pronta a dare il buon esempio di mamma e di donna. Questa è la vita di parvenza da mostrare alla gente mentre nella mia vita privata sono una donna in “calore” sempre vogliosa di cazzi, divoratrice dei bei ragazzi e soprattutto famelica di giovani, tanto da rendermi una vera “cagna”. Di mio marito mi sono innamorata all’età di 16 anni per cui ho conosciuto solo lui come uomo fino al momento in cui mi sono concessa ad un “lui” di coppia, da quel momento in poi è stata una continua conoscenza di membri maschili. E pensare che prima di avventurarmi in questo meraviglioso mondo ho sempre rappresentato la donna ideale per gli uomini ovvero la donna fedele che non tradirebbe mai il suo compagno. Da ragazza sono sempre stata il desiderio irraggiungibile per tanti maschietti, ero considerata la donna di Roberto (mio marito) e non la donna di tutti, non so se sono stata chiara. Tutt'oggi sono considerata una bella donna e sono il desiderio di tanti uomini del mio paese, la maggior parte di essi vorrebbe fottermi e, anch'io lo vorrei fare, ma per opportunità evito.
Quando esco di casa mi piace indossare minigonna e tacchi a spillo, in genere adotto questa modalità nel vestirmi ad eccezione di quando indosso i leggings super aderenti, comunque sempre qualcosa di carino e vistoso; puntualmente mi sento osservata sia da uomini adulti che da ragazzini che tentano di ammiccarmi con sguardi languidi pur sapendo di essere una donna riservata e all'apparenza mi mostro seria e, non come donna da facili costumi ma col segreto di ciucciare cazzi dei singoli su gentile concessione di mio marito, questo perché gli piace assumere la parte del “cornuto” nel momento in cui altri mi scopano.
Ritornando alla mia storia vi annuncio che quel venerdì indossai un pigiama aderente senza mutandine, avevo come unico obiettivo far arrapare mio marito, ricordate il messaggio subliminale? Quella ser avevo voglia di farmi sbattere e farmi riempire di sborra. Per cui terminammo di bere il “cocktail” che preparai, questo incominciò ad avere il suo effetto, sentivo il desiderio di scoparmi un cazzo e mi avvicinai a quello di mio marito, lo provocai appoggiando il mio lato “B” sul suo pisello; lo sballottai a modi pugile tra le mie natiche in modo tale da indurire il suo cazzo e farmi bagnare la mia figa, che non tardò ad espellere il mio liquido vaginale.
La serata sembrava avere i contenuti della libidine, perciò preparo un altro bicchiere di “cocktail” in maniera tale da aumentare il desiderio di fare sesso, per cui ci spostammo prima sul divano per i preliminari e poi sul tappeto per assumere posizioni da kamasutra: in ginocchio da lei – a gambe alzate – ad angolo retto – la pecorina – la preghiera orientale (le preferite da lui), la missionaria – il tappeto di carne – il cucchiaio – seduta di spalle – in ginocchio di fronte e il cunnilingus (quelle preferita da me). Il cannilingus è una pratica che mi piace ricevere, soprattutto nel momento in cui la sua lingua insinua il mio “clitoride” e “l’orifizio uretrale”, il mio arrapamento è così forte che mi porta ad “ululare” come una cagna in calore che contemplo con gli orgasmi multipli.
Raggiungere l’orgasmo con la lingua è indescrivibile, mi procura spasimi di piacere che attraversano tutto il mio corpo. La mia figa è una vulva che pulsa di goduria. Durante il mio eccitamento qualsiasi idea pazza mi viene proposta sono incline ad eseguire con piacere, questa mia debolezza è il suo punto di forza. Anche in quell'occasione non perse l'occasione di farmi una “proposta indecente” che non rifiutai. Sentivo ancora la necessità di ricevere cazzi dentro la mia figa per cui lo stetti a sentire. In sostanza mi chiese se volessi farmi vedere col pigiama aderente e senza mutande da Lucio, il nostro vicino di casa, in maniera tale da sedurlo e farlo arrapare un po’”.
L’orgasmo era ancora preda di me, sentivo la mia figa bagnata mentre i capezzoli si inturgidivano all’udire quelle parole, perciò mi predisposi a vivere quella situazione di piacere. In me non c'era solo la voglia di provocarlo ma mi assaliva anche il desiderio di scoparmelo. Il pensiero che il cazzo di uno sconosciuto avrebbe infranto la mia figa ricolma di piacere mi provocava eccitamento e assumere la parte della troia, in un certo senso, mi aggradava. Non mi dispiaceva essere la sua puttana ma non potevo nemmeno essere esplicita dato che mio marito era stato chiaro: “provocare la mia preda”.
Il mio toyboy, è un ragazzo trentenne che di nome fa Lucio di professione panettiere. E' un lui di coppia appena sposato che da circa un annetto sono venuti a vivere nel nostro condominio, composto da solo due famiglie noi e loro, appunto. Per me Lucio era una facile preda dato che sua moglie era in attesa di una bambina, oltre al fatto, che mi sento ancora una donna desiderabile.
Ero smaniosa di fare qualcosa di insolito che mi resi propositiva, infatti mi feci trovare nell’androne delle scale col pigiama e senza mutande a fumare la mia sigaretta; preciso che non sono una fumatrice. Nel silenzio della notte sentii la porta di casa sua chiudersi accompagnato dal fragore dei suoi passi e nello stesso tempo mi feci trovare con la sigaretta accesa mentre l’esalazione del tabacco impregnava l’ambiente. Lui percorse l’ultima rampa mentre la mia immagine divenne a lui più chiara; non si aspettò la mia presenza e non immaginava che fossi una fumatrice. Infatti non è un mio vizio ma un pretesto per conoscerlo con lo scopo di farmi scopare.
Si fermò per qualche istante a chiacchierare con me mentre era in procinto di andare al lavoro. Mi chiese da quando tempo avessi incominciato a fumare e gli risposi che avevo appena iniziato e che non volevo che mio marito sapesse di tutto questo, quindi gli confidai che questo era un nostro segreto precisando che, il venerdì sera passava la serata con gli amici e rientrava tardi. Indirettamente, questa mia confidenza aveva lo scopo di fargli capire che ogni venerdì sera poteva raggiungermi e farmi compagnia.
Il pigiama morbido faceva intravedere i mie capezzoli turgidi per cui osservò in maniera compiaciuta in quella direzione, per ciò prima di andare via mi salutò con un sorriso malizioso, a quel punto pensai che non sarebbe stato il suo ultimo sguardo da voyeurs. Mi girai piroettando su me stessa per andare via mostrandogli il lato “B” e senza voltarmi sentii i suoi occhi proiettati su di me, anzi sulle mie natiche. A passo lento continuavo a percorrere la scalinata e in maniera sibillina gli comunicai l’appuntamento per venerdì prossimo: “sarò qui alla stessa ora di oggi”.
Raggiunsi al piano di sopra mio marito che nel frattempo origliava tra le scale, gli chiesi se avesse udito la nostra conversazione e senza darmi cenno mi afferrò con vigoria, mi sollevò per portarmi sul suo pene duro mentre tenni le mie gambe larghe le aggrovigliai sul suo bacino per sentire il suo pene che si faceva largo nella mia figa bagnata ed incominciò ad andare su e giù tenendo un ritmo costante. Sentì quel movimento pelvico come una liberazione della mia libidine avevo ancora un senso di incontrollato appetito sessuale pensando a Lucio e quando la mia brama ostinata e tormentosa si placò tornai ad essere la Sara tranquilla.
La settimana scorreva mentre arrivava un altro venerdì, la trama era la stessa: «provocare il nostro “toy-boy”». Mi preparai come se dovessi andare al mio primo appuntamento ufficiale, per cui infilai un perizoma di colore bianco ed un paio di calze autoreggenti retinate a maglia stretta, indossai una gonna stile scolaretta ed una camicetta bianca semi trasparente senza reggiseno per evidenziare il mio seno. Intinsi le mie labbra di colore rosso ferrari per avere un effetto su di lui, quella sera volevo invogliarlo a baciarmi. All’ora “x” incominciai a scendere stando attenta a non fare rumore con i miei tacchi, non volevo dare sospetto a sua moglie che tranquilla riposava nel suo letto proseguendo la sua gestazione senza sapere quello che di lì a poco sarebbe successo. Volevo arrivare prima di lui all’appuntamento ma con stupore me lo ritrovai tra le scale ad aspettarmi. Mi disse: “ho voglia di fumare una sigaretta in tua compagnia”. Rimasi sorpresa dalla sua presenza e dalla sua affermazione mentre lui rimase col fiato corto nel vedermi arrivare con la gonna cortissima. Questo lo fece andare in estasi; immaginate anche voi cosa si poteva vedere sotto di essa nel mentre scendevo la scalinata.
Superai il mio stupore, lo salutai col sorriso pieno di malizia mentre contemporaneamente gli offrii un bicchiere di “wisky”. Mi feci accendere la mia sigaretta mentre nell’altra mano reggevo un bicchiere di alcool. Parlammo per un po' mentre il tempo passava inesorabilmente e questo lo avrebbe portato ad andare via, ma prima di allontanarsi volle salutarmi con un bacio in segno di ringraziamento per la serata in compagnia. Non rimasi sorpresa per quello che mi chiese, allo stesso modo desideravo quel bacio rompighiaccio anche se non osai essere troppo accomodante. Dopo averlo fatto tribulare per un po' gli risposi di “si” porgendogli le mie guance, mentre lui aspettava un bacio con la bocca e, provò a baciarmi. La vicinanza gli consentì di afferrarmi per la schiena con vigore e avvicinò il suo membro al mio ventre per farmelo sentire duro; mentre la sua mano scivolava sul mio fondoschiena. Pur compiaciuta di tutto questo, bloccai la sua mano all’altezza del mio perizoma al confine con l'elastico mentre riuscì ad afferrarlo tra le sue mani. Sentii l'eccitamento in lui, il suo pene si fece più duro e gonfio.
Quando il caloroso saluto di Lucio terminò rincasai eccitata al pensiero che lui mi desiderasse, ciò, ancor di più mi spingeva flirtare con lui, soprattutto ripensavo a quel cazzo rigonfio come una mazza portandomi ad immaginare le sue dimensioni. La serata proseguì con una scopata deliziosa con mio marito e, nel mentre eseguivo il mio fellatio cominciai a provocare Lucio su facebook tramite messaggi provocatori, per me era un modo di continuare indirettamente la serata. Iniziai la conversazione ringraziandolo per essere stato quella sera il mio confidente e gli chiesi come si fosse trovato in mia compagnia. La risposta non tardò ad arrivare anche se fu' scontata mi fece piacere. Scrisse: “con te mi sono trovato benissimo, ho avuto l’impressione di conoscerti da tempo e mi hai fatto sentire a mio agio. Mi piacciono le donne mature e tu lo sei, per cui rinnovo il mio appuntamento per venerdì prossimo”. Chiuse il messaggio in questo modo. Nel frattempo incominciai a riflettere: "pensai se ciò fosse giusto, stavo seducendo un uomo da poco sposato ed io lo stavo inducendo in errore ovvero ero la causa del tradimento coniugale". La risposta che balenò nella mia testa: "non era corretto" ma il mio piacere prese il sopravvento, avevo voglia di scoparmi quel ragazzo, sentivo il suo e il mio desiderio, ero decisa a scoparmelo alla prossima occasione mentre nella mia testa si affollava il pensiero di quel cazzo grosso che mi avrebbe penetrata.
Il venerdì non tardò ad arrivare e come al solito organizzammo il tutto stando attenta ai particolari, dall’abbigliamento alla sigaretta, per cui lo raggiunsi nuovamente sul pianerottolo, ci salutammo come al solito e proseguimmo a parlare stando attenti a non alzare il timbro di voce più del solito. Il tempo scorse veloce e di lì a poco sarebbe dovuto scappare a lavoro, avendo un tempo così ristretto fece di lui un uomo coraggioso tanto da indurlo ad avvicinarsi a me pian piano, mi baciò a stampo senza dirmi niente. Quel bacio mi colse di sorpresa dandomi spensieratezza tanto da decidere di proseguire senza indugio, per cui lo tenni stretto portando le mie mani sul suo capo e proseguii col bacio usando anche le nostre lingue. Mi sentii desiderata e sua, quella sensazione di piacere mi eccitò tanto, mentre lui provò a spingersi oltre il bacio. Portò le sue mani sotto la mia gonna, mi toccò con vigore il sedere mentre la mia figa incominciava lentamente ad espellere gli umori vaginali, la sentivo bagnata. Nutrivo la speranza di sentire le sue dita dentro di me. Lo stimolo delle dita, mentre la lubrificazione vaginale era in atto potevano indurmi in tentazioni più spinte rispetto a quello che mi ero prefisso; non osò ad andare oltre al palpeggiamento del culo. Però, ricordo con stranezza che mi chiese se indossassi o meno le mutande e, sorridendogli divertita gli dissi: “indosso un perizoma”. Questa domanda mi fece capire che sua moglie non indossava quel tipo di lingerie, come da conferma sua; invece gli rivelai che il mio cassetto dell'abbigliamento intimo prevedeva solo perizoma di vari colori e modelli. Fatta questa precisazione ci lasciammo ad una nuova data.
Il venerdì successivo ero decisa a compiere un ulteriore passo verso il corteggiamento, perciò prima di incontrarlo mi prefissi che sarei andata oltre il bacio, sentivo le mie grazie pronte a ricevere il suo cazzo. Ero entusiasta, lo confidai persino a mio marito mentre stavamo facendo il "worm-up" della scopata. Pensavo al cazzo di Lucio e lo raccontai persino a mio marito, ero stanca di incontrarlo solamente e limitarmi al semplice bacio; avevo bisogno di qualcosa di più. Roberto, mio marito, non fu d’accordo spiegandomi che non era arrivato il momento giusto e sarei dovuta essere cauta; gli risposi che sarei stata brava e non mi sarei spinta oltre rispetto all’ultima volta, ma sapevo di mentire. Arrivò l’ora dell’incontro, come al solito mi ero preparata e mi feci bella per lui per cui indossai un vestito bianco che faceva immaginare le forme del mio corpo. Non lo indossai per casualità ero senza mutandine, aveva uno scopo, facilitare il compito di Lucio: «doveva solo sollevare la gonna e infilare il suo cazzo nella mia figa bagnata», così da contravvenire alla promessa fatta e avrei reso mio marito un vero "cornuto". Desideravo il suo cazzo. Immaginai anche una scena di sesso violento: «volevo essere afferrata con violenza i capelli, volevo che mi bloccasse la faccia di lato contro la parete comprimendola verso di essa, infilasse la mano sotto il mio vestito e nel mentre me lo sollevava mi infila il suo cazzo duro e lungo dentro la mia figa.
Per mia sfortuna non andò così, lui era timido e non immaginava tutta la mia voglia di prendere il suo cazzo. Nel frattempo riflettevo che ogni fallo può rendere felice una donna, se viene usato con passione e criterio, e immaginavo a quanta passione avrebbe potuto trasmettere Lucio in quel momento, ma non si mosse di un millimetro, non osò provarci, mi fece sentire cagna, rimase composto sulle sue, mentre provavo il desiderio di fare sesso con lui. Pur di andare oltre il bacio, tentai di provocarlo inventandomi il gioco dei tatuaggi nascosti; avevo voglia di fargli vedere quello tatuato sul mio fondo schiena quindi mi armai di coraggio, lo feci allontanare mentre lentamente mi alzai il vestito. Rimase sbigottito nel vedermi senza mutandine e si complimentò quando vide il tatuaggio partire dal taglio della natica.
Andai con l’intenzione di farmi vedere senza mutandine per essere scopata da quel porco del mio vicino. Con questa mossa mi aspettavo una reazione d'istinto animalesco da parte sua, pensavo gli venisse il desiderio di sbattermi come avevo immaginato. Fu tutto vano, si dileguò, scappò via dalla presenza di quel corpo nudo.
Tornai a casa delusa con una domanda in testa: «una donna preferisce un pene più piccolo a uno di grandi dimensioni? La maggior parte di esse, almeno, questo è ciò che emerge da molti pareri, un fallo troppo grande possa essere fonte di fastidio e dolore. Chi ha perso la verginità con un partner ben dotato, per esempio, non nasconde di aver avuto qualche problema nell'accogliere il pene in vagina, ma anche nel praticare sesso orale, togliendo magia all'intero incontro, ma anche molte donne con più esperienza a letto rivelano di porsi dei limiti di grandezza per gli stessi motivi. Invece, contrariamente ai pareri altrui, ho sempre desiderato conoscere un cazzo di grosse dimensioni; sono i miei preferiti. Quando mi entra nella figa sento il miscuglio del dolore col piacere che impazza. Ho goduto come una matta il giorno in cui mi era già capitato di scopare con un ragazzo che aveva un cazzo enorme, le sue dimensioni di lunghezza che di larghezza erano fuori dal normale, ma è stata l’unica volta che ho squirtato dal piacere.
Non era il caso di quella sera quando incontrai Lucio; in maniera del tutto inaspettata decise di non penetrarmi col suo fallo rimandando l’appuntamento ad un altro giorno della settimana. Aveva studiato tutto nella sua mente, preferì rimandare alla settimana successiva quando sua moglie assente avrebbe dato alla luce la sua primogenita.
Il giorno dopo la nascita di sua figlia, alle 17:00 circa, mentre sua moglie era in clinica mi arrivò una nota su “messanger”; a contattarmi fu lui per invitarmi quella stessa sera a casa sua per le 23:30. Stetti a riflettere per ore prima di accettare l’invito avevo voglia di fare sesso con lui, ma allo stesso tempo volli lavarmi la coscienza e mi auspicai che Lucio non tradisse sua moglie. Stavo commettendo un errore mentre l’egoismo della donna zoccola stava prendendo il sopravvento per cui decisi di andare all’incontro con lui quella sera senza comunicarlo a mio marito. Quando arrivò l’ora mi presentai a casa sua.
Bussai piano alla sua porta; lui aprì l’ingresso di casa e mi fece entrare. Mi accomodai alla prima sedia che mi apparve in vista mentre preparò da bere per entrambi. Ero tesa, avevo perso la mia sicurezza di sempre, ero a casa sua mentre mio marito non era consapevole della mia decisione, lo stavo tradendo consapevolmente in un certo senso. Ad un punto della serata volevo scappare via nel mentre mi offrì un bicchiere di prosecco, non sapevo se accettarlo o meno; si accorse del mio nervosismo e mi chiese cosa non andasse in me. Mi fece notare che non ero la Sara delle precedenti occasioni. Era tutto vero, non mi sentivo al sicuro per cui decisi di andarmene. Mi alzai dirigendomi verso la porta senza proferire parola, nel mentre andavo spedita sentii afferrarmi il braccio destro, era la sua mano che mi bloccò indirizzandomi verso di sé per accomodarci entrambi sulla sedia mentre mi fece accomodare sulle sue gambe. Quel gesto mi tranquillizzò e scaricai la tensione accumulata. Mi fece sentire protetta e sicura.
Sorpreso dall’abbigliamento usato esclusivamente per la serata, interruppe il nostro silenzio dichiarando di quanto fossi bella; indossavo una mini gonna floreale di seta con camicetta di viscosa trasparente, quest’ultima era l’ideale per mettere in mostra il mio seno che non passò inosservato ai suoi occhi. Avvicinammo i nostri calici e quando li sentimmo tintinnare interrompemmo il nostro imbarazzo augurandoci di festeggiare al meglio il nostro incontro privato. Sentivo le dita della sua mano sfiorare delicatamente le mie gambe fino ad effettuare una leggera pressione. Percepivo una sensazione di brividi eccitanti che evitai di farli miei fino a quando i recettori incominciarono ad essere più sensibili portando il mio corpo ad una completa massa erogena, mi sentivo ardere dentro, avrei dovuto mantenere il controllo, cosa che non feci. Posai il mio bicchiere e puntai dritto a guardare i suoi occhi per un istante, volevo che leggesse il mio pensiero, ero pronta a baciarlo. Mi venne come atto naturale, anche se poteva essere scambiato come gesto d’amore ma, a prescindere dal sentimento che non c’era, giocava solamente come ruolo fondamentale per la sua dinamica erotica. Il mio primo contatto mi servì da rivelatore di chimica che si stava innescando tra noi due amanti. Il nostro bacio servì a scatenare infatti una cascata di impulsi neurali che provocarono l’aumentano dei livelli di dopamina e ossitocina.
Baciarci ci piaceva, lui preferiva farlo anche sul collo e il lobo delle mie orecchie, mentre faceva questo sentivo i brividi attraversarmi tutto il corpo procurandomi spasmi di piacere.
Non potevo sentirmi meglio, il ghiaccio si era sciolto in me tanto da decidere di fargli la pratica del pompino.
Volevo giocarmi sin da subito la pratica del fellatio. Ho sempre avuto la consapevolezza di non avere rivali in questa particolare disciplina, tanto da pavoneggiarmi con la tipica frase: "eh, ma come li faccio io..." e, senza rivolgergli la parola lo feci sedere sul divano mentre mi inginocchiai davanti alla sua cappella e passai direttamente alla pratica. Con tutta me stessa volevo dimostrargli che nessuna donna fosse alla mia altezza per quanto riguarda lo spompinamento.
Ho imparato a fare dei grandi pompini con l'esperienza, tuttavia ci sono alcuni trucchi del mestiere che mi hanno permessa di fare quel salto di qualità rendendomi una bocca magica.
Nel silenzio della notte si sentiva solo il suo mugolare e lo strofinamento della mia bocca sulla sua cappella. Lo spompinavo in maniera deliziosa ed eccitante con la lingua sulla cappella che sembrava impazzita. Leccavo e succhiavo il cazzo sentendolo pulsare nella mia bocca, sempre più duro.
Leccai il suo membro palpitante su e giù e tutto intorno come se fosse il miglior lecca-lecca, non c’era bisogno di prenderlo tutto in bocca inizialmente, questo non era importante, non c'era bisogno di andare di fretta. Alternavo leccate veloci e leccate lente, prestando generosa attenzione a tutta l'asta girando intorno al bordo della cappella. Diventò fondamentale guardarlo negli occhi mentre glielo leccai, questo lo mandò in visibilio! Continuai a muovere la bocca abbastanza a lungo in maniera tale da far scorrere il palmo sulla cappella con un movimento di torsione mentre la mano ritornava verso la base del pene e lo ripresi di nuovo in bocca. Non usavo solo le labbra e lingua, ma anche la voce; gli dissi: “hai un sapore fantastico, non vedo l'ora di assaggiare il tuo sperma e sono desiderosa di accontentare i tuoi piaceri”. Ripresi a leccare le palle riempiendole di saliva, me le portavo a turno in bocca, mentre la mano andava su e giù sul cazzo. Poi salivo pian piano fino a ingoiare la grossa testa del cazzo. Gli portai la mano sulle palle, andavo su e giù in un pompino da favola facendolo godere tantissimo e lo facevo impazzire di piacere, tanto da mugolare, lamentandosi di piacere. Gli colai la mia saliva sul suo membro e mi accorsi che così facendo lo avrei fatto venire subito, perciò evitai di continuare per non perdermi il resto del divertimento. A questo punto mi disse: “non ho mai ricevuto un pompino così spettacolare, di diritto fai parte dell'Olimpo delle Bocche Magiche”.
Le sue parole ebbero, su di me, un effetto di soddisfazione mentre invertii la nostra posizione. Da sdraiata gli spinsi la testa verso la mia figa, avevo tanto bisogno del cunnilingus. Tra di me pensai se fosse così bravo da eseguire questa pratica.
Si avvicinò alla parte interna della coscia nel punto più tenero ed incominciò a leccarla, poi la baciò, dipinse con la punta della lingua l’intera coscia. Si avvicinò pericolosamente alla figa per poi allontanarsi. Faceva in modo che lo pregustasse. Passò a leccare l’increspatura, dove la coscia si unisce alla figa, poi alle labbra sulla fessura senza premerla per eccitarla di più. Dopo averlo fatto mise le labbra proprio sulla sommità della fessura; la baciò delicatamente, poi con più passione. Separò le grandi labbra con la lingua e appena aperta, passò la lingua su e giù tra le pieghe della mia carne. Le aprì delicatamente con le mani. Mi leccò la figa delicatamente sembrava scoparmi con la lingua. Questa fù una sensazione gradevole. Quindi appoggiò la lingua sulla sommità della fessura e cercò di sentire il clitoride. Sentiva chiaramente la sua presenza leccava la pelle che la ricopre. Spostò delicatamente le mie grandi labbra e mirò sulle piccole, allargando la parte superiore fino a trovare il mio grilletto; incominciò a succhiare il nettare della mia figa. Poi passo nuovamente a lavorarci intorno al clitoride. Tutto questo mi portò in paradiso, mi fece esplodere di goduria ed emisi un gemito di piacere incontrollabile che strillai senza tener conto che qualsiasi dei miei congiunti potesse sentirmi, soprattutto mio marito.
Dopo aver ricevuto quell’immenso piacere, mi prese a pecora e si apprestò a mettermelo nella figa, gli chiesi di fare piano durante le prime spinte, non volevo che un cazzo così grosso mi facesse male. Avevo bisogno di elasticizzare la mia vulva per adattare quel cazzo grosso e gli consigliai di penetrarmi delicatamente all’inizio per poi spingere successivamente. Si fece spazio tra le mie grandi labbra mentre godevo come una puttana in calore che non aspettasse l’ora di sentirselo tutto dentro. Presa dall’eccitamento gli confessai che l’uccello di mio marito non era così grosso e, nell’udire quelle parole iniziò a scoparmi come se fosse un toro da monta.
Urlai di piacere come una troia vogliosa, ebbi orgasmi multipli mentre continuava a scoparmi senza tregua, era una sensazione bellissima. Continuava a dirmi: “hai un culo fantastico”. Nell’udire quelle parole mi eccitavo sempre di più e mi sentivo più zoccola. Aveva una resistenza insospettabile e approfittai per farlo sedere, mi girai di spalle e sprofondai in uno smorzacandela splendido. Con una mano mi toccavo la figa mentre saltavo sul suo cazzo con una forza incredibile, ad ogni colpo mi entrava l’intera asta nella sorca producendo il suono di un tamburo, contemporaneamente afferrava le mie tette e le sballottava oscenamente. Con la testa riversa, da grande porca, mi godevo il cazzo di Lucio che entrava e usciva dalla mia calda figa, accogliente e bagnata.
Dopo qualche minuto mi disse che stava per venire e così, desiderosa di ingoiare la sua sborra, mi alzai, mi adagiai tra le sue cosce e presi a succhiare di nuovo il cazzo. Aveva un odore eccitante, umido dei miei umori ed il sapore era aspro acidulo. Succhiavo e ciucciavo la cappella gonfia come in estasi, mentre con la lingua la titillavo, poi salivo su e giù per tutta l’asta, ad occhi chiusi mi stavo lavorando il cazzo mungendolo al pensiero del premio finale che mi attendeva e che non si fece di certo attendere. Lui godeva da matti, con gli occhi chiusi e la testa riversa all'indietro, alzava ritmicamente il bacino sotto i colpi del mio pompino felice del piacere che la mia capace bocca gli stava donando, quasi in trance, ad occhi chiusi si godeva il pompino fino a che, carico all'inverosimile e cogliendomi di sorpresa, un fiume di sborra calda cominciò ad uscire dalla cappella a getti densi e caldi. Raccoglievo la sborra caduta sul suo addome avidamente con la lingua e la ingoiavo con immenso piacere fino a che non si calmò e prese ad afflosciarsi. Io continuai a tenere il cazzo in mano, continuando a leccarglielo delicatamente, sazia di sperma e di cazzo.
Rimanemmo qualche minuto così, in silenzio, appagata da quella scopata ripresi lentamente a vestirmi mentre mi osservò compiaciuto. Mi avvicinai a lui, mi baciò ringraziandomi della serata trascorsa e rincasai stando attenta a non farmi scoprire da mio marito. Solo qualche giorno dopo gli raccontai di quello che era successo e della scopata, da gran troia, che mi ero concessa con il mio vicino di casa. Tutto questo offese mio marito, lo fece sentire un uomo tradito per dirla breve un cornuto, perché non partecipò mentalmente a quella scopata. Da gran troia che sono, riuscii a simulare e a raccontare dettagliatamente la scopata col mio vicino per fargli sentire il peso delle corna e dimenticare tutto quello che ci fu tra me e Lucio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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